CURRICULUM VITAE DI SIMONETTA SOLDANI
Professore Associato di Storia del Risorgimento all’Università di Siena dal 1974 al 1987, sono poi passata all’Università di Firenze come docente prima di Storia dell’Italia contemporanea e poi di Storia contemporanea, disciplina che tengo dal 1° novembre 1999 in qualità di professore ordinario. Dal 1974 faccio parte del Comitato scientifico della collana di Storia della Toscana moderna e contemporanea edita da Olschki e, dal 1981, della direzione di “Passato e presente”, rivista di storia contemporanea. Sono tra le fondatrici della “Società italiana delle storiche”, del cui direttivo ho fatto parte a più riprese. Dal 1991 al 1998 ho diretto “Agenda”, che ne costituiva il periodico semestrale. Dal 1992 al 1994 ho fatto parte del comitato direttivo della Società Italiana per la Storia Contemporanea (SISSCO). Nel 1996 ho usufruito di una borsa di studio come Forum Fellow presso l’Istituto universitario europeo.
Dopo essere stata chiamata a partecipare al collegio docente del dottorato di Storia rurale e Storia urbana (sede amministrativa: Perugia) e a quello del dottorato in Storia dell’Europa moderna e contemporanea (sede amministrativa: Pisa), ho contribuito alla nascita di quello in Studi storici per l’età moderna e contemporanea, che attualmente coordino. Dal 1999 al 2007 sono stata responsabile nella SSIS (Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario) Toscana, sede di Firenze, per l’insegnamento della Storia.
Da sempre interessata ai grandi momenti di “crisi rivoluzionaria” della storia dell'Ottocento italiano ed europeo, mi sono occupata in modo particolare di quelle del 1830 e del 1848; dell’influenza della memoria della rivoluzione francese sulle dinamiche europee di primo Ottocento. Numerosi sono stati anche i saggi dedicati al Risorgimento italiano, visto nei suoi momenti di massima tensione partecipativa, nelle costruzioni di memoria che esso consentì e promosse, e nei miti che alimentò. A più riprese mi sono inoltre confrontata con una serie di problemi connessi con un accesso non solo formale ai diritti di cittadinanza attraverso la costruzione di reti associative, e con la costruzione dal basso e dall’interno di una effettiva "comunità nazionale" nell'Italia politicamente unita, fino allo snodo cruciale rappresentato, anche in questa ottica, dalla prima guerra mondiale, a cui ho dedicato varie riflessioni e un ampio saggio.
Di qui anche l’interesse per le questioni scolastiche dell’Ottocento e del primo Novecento, con un’attenzione particolare per l’istruzione tecnica e quella professionale; per le peculiarità degli insediamenti scolastico-educativi e per i loro rapporti con tradizioni e bisogni locali; per la valorizzazione di patrimoni documentari delle singole scuole e della forte connotazione individuale di alcune di loro; per l’ingresso di sempre nuovi ceti nel mondo del sapere formalizzato e per l’affermazione di una figura cruciale sia sul piano sociale che simbolico come quella della maestra elementare.
Nel corso degli anni, infine, è venuto crescendo il mio interesse per una lettura di genere dei temi che sono da sempre al centro dei miei interessi, e in particolare per la costruzione di nuove identità femminili attraverso l’istruzione e attraverso un lavoro pagato e qualificato. In questo ambito, mi sono occupata soprattutto del loro ingresso di massa nel mondo della scuola (sia come discenti che come docenti), dei giornali periodici loro dedicati e sempre più spesso da loro scritti, dei mutamenti intervenuti nelle modalità della loro partecipazione al mercato del lavoro, e, più recentemente, del loro rapporto problematico con la nascita dello Stato nazionale, con la politica e più in generale con la sfera pubblica.
Legenda